mercoledì 22 aprile 2009

Semplicita': un piatto di fagioli



Mentre il resto d'Italia si divide tra pro e contro la cucina molecolare, io ho ricevuto un pacchetto dalla cara salsadisapa .
Anzi per l'esattezza due sacchetti della spesa. All'interno, ho trovato lenticchie di castelluccio, fagiolina del trasimeno (molto simili ai fagioli di spello), farro semiperlato, farecchiata, zafferano, roveja e i fagioli zolfino.

Parliamo un po' di questi legumi...
le lenticchie di castelluccio immagino le conosciate gia' tutti, gli zolfini, i risina e la roveja magari no...
Allora ve ne parlero' un po' io.

Quando parliamo di legumi, ci riferiamo ai semi commestibili delle leguminose.
All'interno di questa categoria, alcuni legumi stavano per scomparire dalle nostre tavole.
E' proprio il caso dei legumi che ho sopra citato.
La risina, o fagiolo di spello o fagiolina del trasimeno, fino agli anni '50 era molto diffusa, anche se in piccole aree vicine al lago Trasimeno; successimante fu abbandonata e ripresa da pochi anni: sapore dolce, si accosta bene con i pesci grassi (non col salmone pero'), in particolar modo col baccala' e con il tonno.
La roveja, o pisello dei campi, e' di fatto un pisello selvatico dal sapore, ricorda un incrocio tra la fava e il fagiolo (come sapore), leggermente aspro, e, alla vista, sembra un seme di pepe, dai colori vari (marrone, giallo, verde).
Lo zolfino e' il protagonista di questa ricetta. Anch'esso stava per scomparire, ma e' "tornato di moda" grazie ad alcune trasmissioni televisive che lo hanno riscoperto e utilizzato. Il suo sapore ricorda la nocciola (a mio parere) ed e' fantastica la consistenza che riesce a mantenere in cottura.

Le cifre di questi legumi sono quasi proibitive, ma il piacere che regalano al palato e' impagabile.


Ed ecco la non-ricetta.

Tenete a bagno i fagioli zolfini per 12 ore circa.
Prendete un pezzo di lardo + 50 g di burro (ho usato un lardo favoloso, che letteralmente si scioglie in bocca, regalatomi in occasione di una cena di degustazione dalla macelleria "da pinuccio" a Sartirana di merate: se vi capita, andate a fare un giro perche' ha prodotti eccezionali!), 200 g di zolfini, 100 g di salsa di pomodoro, qualche foglia di salvia, trito di 1/2 carota, 1/2 sedano e 2 cipollotti.
Non ho salato non ho pepato.

Fate sciogliere il burro e il lardo e rosolatevi la salvia con un trito fine di carote, sedano e cipollotto. Versatevi gli zolfini e tostate. Allungate con acqua (circa 5 volte il peso dei legumi) e infine la salsa di pomodoro (volendo va bene anche il concentrato di pomodoro).
Lasciate cuocere a fiamma bassa (l'acqua non deve bollire, ma sobbollire) fino a quando non si sara' asciugata secondo vostro gusto.

Qualcuno mi ha semi-fucilata perche' ho usato il pomodoro sugli zolfini (che sono buoni gia' da soli), pero' mi dovete perdonare... io sono sicula... e a me il pomodoro piace ovunque ;)

Un sapore U-NI-CO!
provateli ;)

lunedì 13 aprile 2009

Risotto agli asparagi con spuma di limone



Giorni addietro, trovandomi in cucina al ristorante, ho visto la cheffa giocare a fare la schiuma per un piatto che mi piaceva molto.
Serenamente mi ha spiegato che non c'e' nulla di piu' semplice che fare la spuma.
A parte il primo impatto con questa bavetta (che puo' non fare una bella impressione se troppa), in bocca sprigiona dei profumi e degli aromi unici, intensissimi.

Cosi', quando qualche giorno fa ho deciso di fare il risotto agli asparagi, ho deciso di mettere su un ciuffetto di spuma di limone per esaltare il sapore...

Ingredienti per 4 persone:
320 g di riso Acquerello (carnaroli extra)
200 g di asparagi (poco meno di un mazzo)
1 scalogno
1 litro circa di brodo (tenetene sempre pronto in piu', che non si sa mai)
1 tocco di burro (diciamo 50/60 g)
3 manciate di parmigiano reggiano (facciamo altri 60 g circa)
2 cucchiai di olio evo
1/2 bicchiere di bianco

3 limoni e la loro buccia
150 ml di acqua
5 g di zucchero bianco
un pizzico di sale
4/5 g di lecitina di soia


prima di preparare il riso, togliete la buccia ai limoni e metteteli nell'acqua. Portate a 85° per 2 minuti. Spegnete. Aggiungete un po' di succo di limone, lo zucchero, il sale e lasciate riposare per circa mezzoretta.

nel frattempo fate il riso.
Tagliate la cipolla e stufatela nell'olio. Tostate il riso. Sfumate col vino. Iniziato l'operazione per aggiungere a mestoli il brodo caldo.
Su un tagliere, sminuzzate fine l'asparago tenendo da parte le cimette.
A meta' cottura, aggiungete i gambi degli asparagi sminuzzati (massimo 2 mm per lato) e continuate fino al momento della mantecatura.
Cuocete a vapore per 3 minuti circa le cime degli asparagi e tenetele da parte.

Poco prima della mantecatura, in un recipiente a parte, colate il succo di limone e frullatelo incorporando piu' aria possibile.

Mantecate il riso con burro e parmigiano (se necessario aggiungete brodo).
Impiattare, mettere al centro del piatto tre teste di asparago e coprire con un po' di spuma di limone.

ps. se gradite, in fase di mantecatura, aggiungete qualche goccia di limone nel riso

lunedì 6 aprile 2009

Fermiamoci un attimo...

Stamattina, ho appreso la notizia del terremoto, soltanto verso le 11.30.
Rientrando dalla spesa, come se nulla fosse, sono andata a fare un giro su facebook e leggo vari status sospetti...
Non comprendo inizialmente: io non guardo la tv di solito...
All'improvviso, ho capito meglio.
Ho capito che qualcosa di brutto, molto brutto stava accadendo.
Ho acceso quindi la tv e ho iniziato a leggere le notizie che scorrevano sullo schermo...

Il mio pensiero va innanzitutto a quella bambina di 2 anni salvata dal corpo della sua mamma...
Mi si e' stretto il cuore fino ad esplodere...
Poi e' corso verso tutte le persone care che vivono li'...
E non per ultime a tutti quei morti, quegli sfollati, i feriti...

Non riesco a trovare parole in grado di spiegare quanto male sto per tutto questo...
Mi sento inerme e piccola e inutile....

Per questo, chiudo qui...
rimando a un altro giorno, quello che avrei dovuto inizialmente pubblicare oggi.

Non rileggo nemmeno...

Un po' di silenzio....

giovedì 2 aprile 2009

Laboratorio 41 ad Alessandria


tortino porri e prosciutto con crema di formaggio



i grissini (sullo sfondo Luciano Rigo, il sommelier)



tartare di ratatouille e carne bianca


risotto 41 (riso log & wild con radicchio e gamberi)


seppie al curry


pannacotta con gelatina di uva


la sala principale

il bancone bar con i proprietari



Di passaggio ad Alessandria, per una serata gradevole in compagnia di amici, vale la pena provare il laboratorio 41.
Ampia la scelta dei vini (con una particolare attenzione alle etichette del Piemonte), discreti i piatti del menu (ricette semplici, ma appetitose), un buon rapporto qualita' prezzo (25 euro per la cena + 25 euro per 5 calici di vino).
Cortesi e disponibili i proprietari del locale, molto competente il sommelier.
Da rivisitare!