domenica 28 dicembre 2008

Trenette ballaro'


Nulla a che fare col pesto ballaro' di Marcello Valentino ;)

questa pasta potrebbe sembrare molto simile a quella da voi gustata nelle eolie: ho scoperto che ne esiste una versione simile, ma questa e' nata passeggiando per il mercato storico di palermo, annusando e chiacchierando con gli "abbanniatori", cioe' i venditori che "abbaniano" lungo la strada.
mi scuso per la foto non del tutto corrispondente alla versione finale.
Questa ricetta era stata provata qualche giorno prima della sua presentazione ufficiale e, inizialmente, l'avevo pensata cosi' come la vedete, ovvero con le olive nere. Poi, mia madre ha espresso il giudizio che, a suo parere, cosi' risultasse troppo forte come sapori.
A me piaceva di piu' la versione piu' "arraggiata", cioe' con le olive, ma se preferite un gusto piu' delicato, scegliete questa.

Ingredienti per 5 persone:
1 pesce capone da 1 kg circa (pesce azzurro dei mari del sud, conosciuto anche come lampuga)
mezzo kg di pomodorini di pachino
1 pugnetto di capperi di pantelleria dissalati
qualche ciuffo di finocchietto selvatico
50 g di pangrattato
il brodo di capone (quindi gli scarti + una carota + mezza costa di sedano + mezza cipolla)
1 peperoncino
sale delle saline di trapani
olio evo nocellara del belice
1 cucchiaio di cipolla rossa tritata
2 spicchi di aglio in camicia, leggermente schiacciati
1 bicchiere di vino bianco ansonica o viognier

Sfilettate il pesce e abbiate cura di tenere da parte la carne delle guance e la testa + la pancia (usate solo le parti grasse, insomma: il resto conservatelo per un'altra ricetta)
Preparate prima il brodo di pesce, riempendo una pentola da 3 litri di acqua, aggiungendo quindi gli ingredienti segnalati sopra per il brodo e lasciar cuocere finche' la lisca si spappoli come se fosse grissino (ci vorranno un paio di ore).

Preparate un ampio tegame. Riempite con un dito di olio e aggiungete prima l'aglio e poi la cipolla + il peperoncino: lasciate stufare a fiamma medio-bassa.
Aggiungete il capone a tocchetti e lasciate rosolare.
Sfumate col vino bianco alzando la fiamma.
Aggiungete i pomodorini, i capperi (e, se volete, le olive nere).
Versate un paio di mestoli di brodo di pesce.
Attendete una decina di minuti prima di aggiungere il finocchietto tritato e lasciate insaporire per bene.

Nel frattempo cuocete la pasta, scolatela ben al dente e aggiungetela al brodino ottenuto. Fate insaporire e provocate uno shoc termico aggiungendo qualche cubetto di ghiaccio (va bene anche se lo preparate col brodo di pesce).

Fate abbrustolire il pangrattato con un filo d'olio e versatelo sulla pasta servita.

Nella foto qui sopra, non avevo aggiunto i cubetti di ghiaccio e si era formato un brodino di fondo (pochissimo ma non e' bello da vedersi): con l'accorgimento del ghiaccio invece, il brodino si restringera' e l'effetto finale sara' migliore.

lunedì 22 dicembre 2008

sacher scomposta di Gerry delle Donne


Una torta speciale per una serata molto speciale.

a noi e' piaciuta piu' che tantissimo: risulta meno stucchevole della sacher ;)

La torta e' composta dal cremoso al cioccolato di M.Santin, una biscuit al cioccolato e la marmellata di albicocche tradizionale.

il cremoso al cioccolato:

1000 gr. di crema inglese per cremosi
400 gr. di cioccolato fondente 70%/75%

Procedimento:
Emulsionare la crema inglese ( la crema deve avere una temperatura tra i 50°/60°) al cioccolato tritato poco alla volta quasi come per montare una maionese (è consigliabile l’uso di un mixer a immersione facendo attenzione a non incorporare aria).
Lasciar riposare per almeno 8 ore.

crema inglese

Ingredienti:
700 gr. di panna fresca.
300 gr. di latte fresco.
220 gr. di rossi d’uovo.
130 gr. di zucchero.
Procedimento:
Bollire insieme latte e panna, mescolare in una bacinella lo zucchero con le uova cercando di incorporare meno aria possibile.
Unire il liquido bollente alle uova e rimettere il tutto nella casseruola ,riportare sul fuoco e cuocere sino a raggiungere la temperatura di 82/85°.
Passare al setaccio e omogeinizzare con l’aiuto di un mixer ad immersione.


biscuit al cioccolato

burro g 300
zuchero g 280
sale 1 pizzico
zucchero vanigliato g 10
uova g 450
farina g 250
lievito una bustina
mandorle trite g 100
nocciole trite g 100
cioccolato 64 % g 220
montare in planetari burro con gli zuccheri e il sale unire a filo 2/3 delle uova unire sempre facendo girare 2/3 di mandorle e nocciole e la farina setacciata con il lievito, unire le uova restanti alternandole con mandorle e nocciole, in modo che la massa non strappi. cuocere a 180gradi.

composizione del piatto:
zucchero a velo qb
pistacchio tritato o polverizzato qb
marmellata di albicocche qb

porre come base in ritaglio di biscuit sacher, spolverizzate di zucchero a velo.
Ad un angolo mettere una pallina di cremoso (se avete l'attrezzo per il gelato e' perfetto, altrimenti come noi... fate a mano!),.
All'altro angolo mettete un cucchiaio di marmellata riscaldata.

l'effetto del contrasto della palla di cremoso fredda con la marmellata calda e'... eccezionale!

venerdì 12 dicembre 2008

Mimmo Alba: la tradizione rinnovata

All’ombra dell’etna, sotto il sole caldo della Sicilia, chef validi iniziano a farsi conoscere e a far parlare di se a livello nazionale.

E’ il caso di Mimmo Alba, uno chef di prestigio che lavora in casa propria e che abbiamo avuto modo di conoscere in altre pagine di questo stesso blog.

Un incontro casuale su internet mi ha permesso di venire in contatto con questo siciliano verace, con le idee molto chiare relativamente a quali piaceri offrire ai suoi ospiti.

Inaspettatamente, mi e’ arrivato il suo invito ad una serata organizzata da un noto industriale, dove, per chi come me ama la buona cucina, il vero evento era lui.

Sono arrivata, dunque, all’hotel Cavalieri della Corona, di Cardano al campo (Varese, Lombardia) in notevole anticipo sull’orario di inizio del ricevimento.

Un uomo baffuto e sorridente mi e’ venuto incontro dopo qualche minuto di attesa, concedendomi un’energica stretta di mano e due baci affettuosi: e’ proprio lui, Mimmo Alba!

Gia’ dal primo impatto, dimostrera’ la sua essenza: la calda lava del vulcano che scorre nelle sue vene e la bonta’ del vino che nasce dalle terre nere che lo rendono unico.

Tirandomi via dal ricevimento, mi ha portata nella sala del buffet.

Lo spettacolo che mi si e’ presentato davanti agli occhi, e’ stato una distesa di bicchierini e piattini mignon, disposti in modo da riproporre un bel disegno, molto d’effetto: un bel gioco di colori che si inseguono; tanti tasselli ordinati come in un domino.

La sensazione che provo subito e’ sentirmi “risucchiata” dalla struttura, ma non ne comprendo il motivo.


Inizio a guardare uno per uno ogni miniporzione: le osservo, le studio, ci giro attorno piu’ e piu’ volte.

Non saprei da dove cominciare, ma comincio a scattare foto senza sosta, sempre catturata da quelle linee che percorrono il tavolo in lungo e in largo, senza sapere dove vogliano portarmi.

Ma il tempo scorre inesorabile e il pubblico entra in sala: si dia inizio allo show...

Mentre tutti si accalcano a rubare ognuno la propria monoporzione, io so gia’ cosa scegliere e che ordine seguire.

La prima che diventera’ mia preda sara’ la parmigianina di melanzane: ed e’ gia’ qui, purtroppo, che scopriro’ che il buffet ha risentito del lungo ritardo (tutto il buffet e’ stato preparato alle 19.30, ma gli ospiti inizieranno a mangiarlo alle 22.00 circa: due ore che sono state tiranne per alcune delle preparazioni di Mimmo). La parmigianina appartiene alla categoria degli alimenti che hanno perso qualcosa del loro fascino originale. Ciononostante risulta appetibile, ben strutturata e gradevole (non ne rimarra’ nemmeno una sul tavolo)

per spezzare il sapore imponente della parmigiana, recupero un bicchierino di polipo allo zenzero su maionese di kiwi. Questo, a mio parere, per quanto sia stato pensato caldo, non ha subito alterazioni di sorta e l’ho gradito moltissimo. E siccome sono un po’ viziosetta... dopo aver cercato invano di recuperare tutta la cremina di kiwi sfruttando i pezzetti di polpo a mo’ di cucchiaino, ho deciso di berla... Peccato che il risultato e’ stato ritrovarmi con baffetti stile Vittorio Emanuele II ad incorniciarmi la bocca.

Cercando di non farmi vedere troppo in giro in quelle condizioni (tentativo vano: avevo almeno 4 occhi puntati addosso, con aria alquanto schifata), ho recuperato un altro piattino: orata su macco di fave e confit di pomodoro al timo.

Il macco e’ uno dei piatti siciliani al quale sono maggiormente legata. Non convinta del primo assaggio, ho preso un altro piattino. Il macco ahime’ avrebbe dovuto essere piu’ caldo: non c’erano dubbi. Una scaldatina lo avrebbe aiutato ad ammorbirsi un po’ e sprigionare tutto il suo aroma. Un vero peccato: idea splendida per un gusto particolare, che leggermente piu’ caldo sarebbe stato fantastico.

Accanto al piattino col macco, erano stati disposti gli spiedini di millefoglie tonno e zucca in agrodolce. Buoni e gustosi, mangiabilissimi pure freddi. Una bella associazione, che donava freschezza alla bocca.

Buoni, ma un po’ secchi gli involtini di pesce spada alle erbe confit e balsamico; gradevole al palato il crudo di julienne di seppia,che mi ha catapultata nel mar mediterraneo per qualche minuto... e infatti ho voluto ripetere subito l’assaggio!

Purtroppo, il piatto che ha piu’ sofferto il passare del tempo, e’ stata la tartare di tonno con ananas....La prolungata esposizione al calore della stanza, lo hanno “cotto” nella marinata, alterandone tristemente il sapore. Un peccato perche’ sono certa che i due gusti, assieme, danno ottimi risultati e ho le prove fotografiche della bonta’ del tonno ad inizio serata.

Ma andiamo ai veri cavalli di battaglia della serata: alici marinate su crostino di pane aromatizzato al limone. Buone e saporiti, semplici e profumate, raccolgono nella loro semplicita’ tutto il profumo della Sicilia

Il pomodoro, destrutturato e ricomposto ,in gelatina su ricotta salata e crema di basilico: il miglior piatto in assoluto di tutto il banchetto. Bellissimo a vedersi, stupendo da mangiarsi, bella la consistenza, integro il colore e il profumo. Piacevolmente adagiato sulla ricotta salata e accompagnato dal basilico, come se i tre sapori danzassero assieme nella mia bocca. Ne sono rimasta talmente colpita, che, a fine serata, ho chiesto di portare a casa quelli rimasti!!!

I mini panini ripieni di caponata: la caponata piu’ perfetta che si possa immaginare, eseguita secondo la ricetta tradizionale catanese (con uvetta e pinoli). Il panino buonissimo, realizzato dallo stesso chef, aveva mantenuto la sua fragranza, presentava un’alveolatura regolare, una crosta croccante, ma cedevole al primo morso, perfettamente integrata con l’agrodolce che la conteneva.

Panino e pomodoro valevano da soli tutta la cena. Erano semplicemente magnifici.

Per ultimo, ma non per bonta’, il lecca-lecca di mazzancolle in confit e polvere di liquirizia: tutti i gamberi sono scomparsi dal tavolo prima che si potesse ritentare un bis...

Nel frattempo, non ho potuto fare a meno di ritornare sul polipo allo zenzero su maionese di kiwi. Non contenta del primo tentativo di ubriacarmi con la crema di kiwi, ho cercato di ripetere l’esperimento.... Questa volta, per evitare di ritrasformarmi in un personaggio dei primi decenni del secolo scorso, ho provato la strada del dito nel bicchierino... Una pessima idea (era persino inutile a dirsi). La crema mi e’ schizzata dovunque e penso di aver macchiato pure qualche partecipante alla festa. Ma la cosa davvero grave e’ non essere riuscita nemmeno stavolta a bere il kiwi rimasto...

Altri due piatti offerti durante la serata (escludendo il cibo preparato dal personale dell’hotel, non tenuto assolutamente in considerazione da parte mia), dovevano essere per forza serviti caldi: il risotto carnaroli al nero di seppia e pecorino stagionato e i conchiglioni di alici, pinoli, uva passa e finocchietto selvatico e pangrattato tostato.

Anche stavolta il tempo trascorso e l’inadeguata attrezzatura di cui disponeva l’albergo, nonche’ il mancato tocco finale dello chef, che era in sala con noi, come richiesto dall’organizzatore, hanno giocato a sfavore della buona riuscita dei due piatti sopra citati, ch’eppure, nonostante tutto, sono risultati interessanti come gusto (soprattutto i conchiglioni)

In tutto questo, continuando a girare attorno al tavolo, sempre piu’ affascinata dalla linee guida ormai interrotte dai vari bicchierini mancanti, comprendo, finalmente, che quello era sicuramente un disegno predefinito! qualcosa di mistico che mi aveva conquistata.

Me lo confermera’ anche lo chef piu’ in la’ nella serata: si tratta della riproduzione di un simbolo di ispirazione buddista.

Peccato, a questo punto, non averlo ripreso dall’alto per poterlo apprezzare per intero!

La serata e’ terminata con l’offerta dei dessert: cannoli e cassata, come nelle migliori tradizioni, non prodotti dallo chef pero’. Di sua produzione, invece, un ottimo succo emulsionato di ficodindia, semplicemente fantastico e inarrivabile per bonta’ e bouquet di sapori! (ho ovviamente bissato).

Nonostante gli intoppi sopra enunciati, la cena e’ stata molto apprezzata dai conviviali e Mimmo Alba ha ottenuto consensi e complimenti da tutti i partecipanti.

In conclusione, ho trovato il menu, ben equilibrato e adeguatamente studiato: i sapori riportavano tutti alla nostra terra, la Sicilia, ma risultavano rinnovati nella presentazione ed elaborati in modo da distaccarsi dalle regole della tradizione, osando accostamenti come kiwi e polipo o gambero dolce con liquirizia.

I vari disagi affrontati nella preparazione della cena non hanno giocato a favore di Mimmo Alba, che pure ha dimostrato di saper essere grande anche in situazioni difficili, come le condizioni in cui ha dovuto lavorare (e’ mancato il supporto di un valido staff alle spalle: alla fine un uomo da solo, ha preparato il buffet per piu’ di cento persone in appena un giorno). Peccato aver dovuto assaggiare fredde, le pietanze ideate calde: probabilmente non ha giovato alla cena. Ciononostante, la sua cucina e’ stata ampiamente apprezzata e lodata.

giovedì 11 dicembre 2008

Pasta con patate e pancetta


Troppo banale?
no! troppo buona!
qualche giorno fa, chiacchierando con pepo88, mi ha mostrato la foto di una pasta e patate, mangiata da lui a pranzo.
Mi e' subito venuta una voglia pazzesca!!!
non riuscivo piu' a farne a meno!
E cosi'... la sera stessa... pasta con patate e pancetta!

cos'ho fatto?
semplicissimo e velocissimo.
Fate riscaldare del brodo (se lo avete gia' pronto va bene, ma metteteci dentro qualche ramoscello di rosmarino fresco).
Prendete una cipolla e tagliatela fine. Fatela stufare assieme a patate a tocchetti (io ho calcolato una patata a testa).
Poi buttate la pasta (ho usato mezzi rigatoni Rummo) nello stesso tegame in cui ho stufato la cipolla e le patate, ho lasciato che sfrigolasse un po' e ho bagnato col mestolo di brodo: ho continuato cosi' finche' la pasta non si e' cotta del tutto.
Alla fine, ho fatto andare in un padellino a parte della pancetta (poco poco) e l'ho aggiunta al piatto.
Una grattugiata di pecorino romano e via in tavola!

non so voi, ma quasi quasi stasera me la rifaccio ;)

mercoledì 10 dicembre 2008

anelletti al forno (col forno! come dicono a palermo)



Mentre io vi scrivo di pasta col forno come si usa giu' a Palermo, fuori dalla finestra fiocca! Un paesaggio stupendo, che, quando vivevo giu' in Sicilia, potevo soltanto sognare!
Per un bambino palermitano, la neve e' un mito... qualcuno potra' persino pensare che sia una leggenda! Ricordo che avevo 8 anni... la neve fioccava fuori dalla finestra della mia stanza, mentre io ero a casa malata! avevo il morbillo! chiusa in casa, mentre fuori nevicava!
Ed oggi sono qui... ad Abbiategrasso... sommersa dalle neve e mi lagno perche' non posso andare a far la spesa....
Che buffo ^_^

Il piatto che vi sto proponendo e' tra i piu' famosi a Palermo: il vero simbolo delle feste, ma anche delle gite (siano esse in spiaggia o in campagna).
Ve la mostro prima dell'arrivo delle feste natalizie, perche' potrete preparare i vostri anelletti in anticipo per poi servirli al momento opportuno, terminando la cottura. Hanno un'ottima tenuta in cottura e si mantengono gradevoli a lungo.

La dedico con piacere ad Andrea Matranga, in onore delle nostre origini ;)

Ingredienti per 4 persone:
350 g di anelletti al forno
250 g di tritato di vitello
200 g di pisellini
7 dl di pomodoro passato
1/2 cipolla
1/2 carota
1 costa di sedano
1 po' di prezzemolo (secondo gusto)
1 po' di basilico (secondo gusto)
50 g di caciocavallo grattugiato
1 bicchiere di vino bianco secco
olio evo
burro 1 noce
pangrattato
zucchero
sale e pepe

Tritate per bene cipolla, carota, sedano e prezzemolo e fateli stufare in un tegame con 4 cucchiai di olio e una noce di burro. Aggiungete il tritato e lasciatelo rosolare senza bruciarlo e mescolando sempre. Sfumate col vino.
Aggiungete i pisellini, poi la passata e condite tutto con sale, pepe, basilico e un po' di zucchero (un cucchiaino o poco piu').
Lasciate cuocere mescolando spesso, facendo attenzione che non si asciughi (magari aggiungendo acqua se necessario) per circa 40 minuti a fiamma moderata.
Nel frattempo lessate la pasta e scolatela quasi cruda (in genere si richiede una cottura di 5 minuti contro i 13 richiesti in etichetta).
Conditela con il ragu' + 1 cucchiaio di caciocavallo grattugiato.
Versatela in teglie monoporzioni o intere imburrate e cosparse di pangrattato (eliminando l'eccesso con un pennello).
Ricoprite la superficie con altro pangrattato e il resto del caciocavallo e infornate a 200° per 40 minuti (non sotto al grill!!!)

martedì 9 dicembre 2008

Un giorno speciale: in cucina con Riccardo Frola

Tutto e' nato per caso...
chiacchieravamo assieme su msn, io e Riccardo.
Ad un certo punto, senza che me l'aspettassi, mi ha chiesto di andare da lui a fare una giornata in stage....
io? in stage? con Riccardo? maddai!!!
pensavo lo dicesse tanto per dire...
La nebbia e il ghiaccio dei giorni successivi, ci hanno costretto a rimandare il tutto, ma finalmente quel giorno e' arrivato... e' accaduto tutto ieri...
Alle 7.00 mi sono svegliata con il solo pensiero che questo era il mio banco di prova: e non parlo di bravura ma di attitudine.
Perche' la bravura, anzi la consapevolezza e la velocita' si acquisiscono sul campo, tentando e ritentando, col tempo; ma l'attitudine e la dimistichezza in una cucina professionale, si possono comprendere gia' al battesimo...
E questo per me e' stato davvero un battesimo.
La cucina di Riccardo e' grande ed accogliente, ma la differenza la fa Riccardo stesso... Non sarebbe stata la stessa cosa se al mio battesimo ci fosse stata una persona poco comprensiva e paziente. Probabilmente, nello stesso momento in cui ho lasciato crudo il pane africano oppure quando ho schizzato tutta la ricotta addosso allo chef, qualcun altro mi avrebbe lanciato padelle roventi addosso (ogni riferimento a fatti o persone NON e' casuale :ahaha: ), ma Riccardo no... per quanto il ciglio destro avesse tremolato come per un tic nervoso, mi ha dato coraggio ad andare avanti.
Mi ha insegnato tante cose... ma soprattutto mi ha fatto capire quanto bello sia lavorare in un bel gruppo, aiutarsi l'un l'altro, collaborare per rendere e offrire il meglio.

E' stata un'esperienza davvero bella, bella, bella e spero di poterla ripetere all'infinito, perche' mi sembrava di esserci sempre stata la', con loro!

Due paroline le spendo volentieri anche su Alessandro: vi sembrava matto? lo e'! ma e' anche di una dolcezza disarmante. Sembro un folletto :mrgreen:
Se li conoscerete, non potrete piu farne a meno : Sailor :

Grazie Riccardo e Alessandro per questa opportunita' che mi avete regalato e pure per gli splendidi cucchiaini da textures di Adria': non so quando potro' utilizzarli, ma sono un invito a continuare 8))
Grazie mille per essere stati con me: e' stata una splendida giornata!

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dettagli della giornata:

sono arrivata alle 10.30 a genova nei pressi del ristorante di Riccardo.
Ad attendermi al luogo dell'appuntamento c'era Alessandro, piu' folletto che mai.
E fuori dalla porta Riccardo...
Dolce, dolcissimo Riccardo. Mi e' sembrato di incontrare un amico che non vedevo da tanto tempo e non di conoscerlo per la prima volta!
Entrata in cucina, mi ha subito offerto un grembiule con su scritto "le fragole rosse".
Che emozione!
Di mattina ho soprattutto assistito alla preparazione per il pranzo (e ho potuto assaggiare qualcosina di Riccardo e di suo padre).
Finito il servizio, ci siamo messi all'opera.
Abbiamo preparato il pane nero di seppie (ho tutti i passaggi, non temete), il pane africano, il preparato per fare gli gnocchi di ricotta, con cui ho fatto le quenelle, poi l'ho aiutato con i gamberoni, a pulirli e tagliarli, ho aiutato a preparare l'entree aggiungendo qua e la' qualcosina dietro suo suggerimento, abbiamo fatto gli esercizi per fare i disegni con le riduzioni, ho mangiato un suo dolce fantastico!!! gli ho visto fare qualche gioco chimico con i barattoli di Adria' ;-)) gia' che c'ero ho aiutato Alessandro a preparare la sala e... buh per ora non mi viene in mente altro :D

Cannelloni di coniglio (realizzati da acidrave)





Qualcuno potrebbe obiettarmi: ma se sono di acidrave, perche' le stai pubblicando tu? perche' noto la sua assenza dal web, ormai prolungata....
Mi piace molto lo stile di acidrave, all'epoca Paolo Armando.
Le sue ricette sono semplici, ma molto sceniche.
E in questo periodo di feste, la ricetta da lui proposta e' sicuramente molto utile ;)

La copio per omaggiarlo, per dirgli che io credo in lui e nella sua arte. E spero che tutti voi siate d'accordo con me.

ricetta


Ingredienti per 6 persone

Cannelloni di cacao
100 gr di farina 00
1 cucchiaino di cacao amaro
1 uovo
sale

Cannelloni di castagne
100 gr di farina di castagne
1 uovo
sale

Cannelloni mezzi integrali
50 gr di farina 00
50 gr di farina integrale
1 uovo
sale

Ripieno Cannelloni
1 coniglio taglia media
carota 50 gr
sedano 50 gr
cipolle 50 gr
mezzo cavolo verza
mezzo cavolo rosso
1 uovo
parmigiano grattuggiato
vino bianco

Salsa blu
1 foglia di cavolo verza
acqua
sale

Salsa Besciamella light di Marcello Valentino
80 gr di formaggio cremoso light da spalmare
mezzo bicchiere di latte

Salsa fondo di cottura
fondo di cottura del coniglio arrosto

Decorazioni
1 porro a julienne
2-3 foglie di cavolo rosso
Biberon da cucnia

Ripieno dei cannelloni, Salsa fondo di cottura, Salsa blu
Tagliate a pezzi il coniglio, fatelo rosolare in un trito di carota sedano e cipolla, bagnate con vino bianco, portare a cottura bagnando eventualmente con brodo o acqua. Levate i pezzi, spolpateli quando sono un poco freddi. Deglassate il fondo di cottura con acqua, frullate, filtrate, fare ridurre alla metà: questa è la prima salsa.
Fate andare a vapore il cavolo rosso tagliato a julienne (tenete 1 foglia per decorazione) e il cavolo verza tagliato a julienne, a cottura mettete in acqua e ghiaccio, diventa blu! Che figata. (penso anche senz acqua e ghiaccio…). Prelevate un paio di mangiate di foglie blu, mettetele nel mixer, flullate e portate a consistenza tipo pomata con acqua e sale: Questa è la salsa blu.
Mettete nel mixer il coniglio spolpato, i 2 cavoli, l’uovo, parmigiano a piacere: frullate come desiderate, a me piace una grana un pochino grossa.

Cannelloni
Preparate le tre paste fresche, usate la seconda tacca dell’Imperia a partire dalla piccola, create dei quadrati 12x12. Fateli cuocere in acqua bollente salata (okkio, sono più spessi, fateli stare 2-3 minuti), tuffateli in acqua fredda, scolate, tagliateli a metà (diventano rettangoli 12x6).
Riempiteli abbondanti, create i cannelloni, metteteli in teglia su carta da forno oliata. Finiteli in forno a 120-140 per massimo 5 minuti.

Salsa Besciamella Light di Marcello Valentino
Fate sciogliere il formaggio nel latte.

Decorazioni
Fate saltare in olio caldo il porro a julienne e il cavolo rosso a julienne, scolateli dall’olio in eccesso, teneteli caldi

Servizio e impiatto
Mettete la Salsa Blu e la Salsa Besciamella Light tiepide nei biberon da cucina; mettete la Salsa Fondo di Cottura calda in una tazza.
Mettete in linea i cannelloni (4 a commensale) belli caldi, mettetene 3 (uno per tipo) sdraiati un po’ sfasati nel piatto, mettete un cucchiaio di Salsa Fondo di Cottura davanti e uno dietro ai cannelloni; con il biberon fate delle strisce bianche di Salsa besciamella Light sui cannelloni di castagne e cacao, e delle strisce di Salsa Blu con il secondo biberon sul cannellone di farina mezza integrale.
Mettete il cannellone che vi piace di più in piedi, mettete un po’ di Salsa Besciamella Light davanti, e al centro della salsa bianca un po’di Salsa Fondo di Cottura. In cima al cannellone mettete i porri a juienne, e in basso sia qui sia davanti ai 3 cannelloni un po’ di cavolo rosso a julienne.

Preparazione e messa in linea
Il coniglio e il ripieno si fa prima; la salsa Fondo di cottura pure, la pasta fresca l’ho fatta e congelata. Mettete in linea i cannelloni sbollentando la pasta e riempiendola, e la salsa blu. Fate espressa la Salsa Besciamella Light.

lunedì 8 dicembre 2008

la fanatica di radio capital





Certo... ammetto di tenere accesa la radio praticamente 10 ore al giorno... e ammetto pure che e' sintonizzata SEMPRE su radio Capital (diciamo che il caffe' prima e seconda parte non li perdo mai e le altre trasmissioni spesso si', ma qualche volta sfuggono), ma non avrei mai immaginato di creare un MOSTRO!
Maya, la piccola fanatica della mia radio preferita.... ha detto prima Mary e poi mamma....

Ricordiamoci di richard wright (16 settembre 2008)

Ieri non ho fatto in tempo a scrivere nulla, anche perche' tra una cosa e l'altra ho continuato a rimandare. Ma oggi, prima che passi inosservato, voglio dedicare due righe del mio blog alla memoria di questo personaggio.

I Pink Floyd erano e rimangono uno dei miei gruppi musicali preferiti, in assoluto.

Quando ho sentito la notizia in tv, stavo cucinando (e ti pareva): mi sono fermata e sono corsa ad ascoltare la notizia.

E' stato deludente constatare che gli hanno dedicato piu' o meno due frasi in croce, senza nessuna commemorazione, senza nemmeno quei memoriali retorici che ci propinano ogni volta che muore qualche politico che ha rappresentato poco o nulla per la nostra esistenza.

Invece Richard Wright, con le sue opere, ha accompagnato parte della mia gioventu'.... Ho vissuto i Pink Floyd indirettamente (ho solo 35 anni): me li ha fatti conoscere Vincenzo Castellini (anzi ne approfitto: lo sto cercando disperatamente, quindi se qualcuno ha notizie, gli sarei grata di aiutarmi a mettermi in contatto con lui) Eravamo in terza liceo... ultimo anno del classico. Lui veniva dal Convitto Nazionale ed era l'ultimo arrivato della nostra classe. Dire che ci siamo trovati subito non basta: io adoravo Vincenzo, che chiamavo, a ragion veduta, fratello! Perche' questo eravamo: fratello e sorella.

Ricordo in particolare un pomeriggio, a casa dei miei genitori: sono venuti a casa Vincenzo e Gabriella (un'altra nostra amica comune). Era un pomeriggio un po' tossico: abbiamo tostato delle sigarette nel forno e abbiamo fatto un the' con l'origano. Sicuramente ci siamo fatti grasse risate :D Anche perche', ad un certo punto, abbiamo acceso la tv e davano Strega per amore. Una puntata al limite del normale: non so bene per quale motivo, Samantha aveva richiamato uno strano uccello (che poi era lo zio travestito...). Vincenzo, preso da un raptus di follia, ha iniziato a ripetere le mosse di quello strano animale e gli stessi versi. Gabriella lo ha seguito a ruota. Ma quanto eravamo scemi?!

Ecco! di sottofondo a questa follia, i Pink Floyd la facevano da padrone, seguiti dai Led Zeppelin e dai Doors.....

Addio Richard Wright e grazie di tutto.

addio lentine, benvenuti occhiali



Purtroppo, poiche' non sono per niente abituata a usare le unghia lunghe (e le ho fatte crescere), inavertitamente ho graffiato l'occhio destro nel toglierne una.

Cosi', da ormai un paio di settimane, porto gli occhiali.

Ho pensato che vi avrebbe fatto piacere che faccia da fessa che ho con gli occhiali :D

E allora, eccovi accontentati :D

La mia prova del cuoco sulla Costa


Sulla nave, la cosa piu' divertente che ho fatto e' stato partecipare alla prova del cuoco.

Avrei vinto, ma non mi sento di aver vinto in realta': ho usato l'aglio come se fosse granella di mandorle... mi spiac enon potervi mostrare la foto dell'oggetto per farvi capire che era cosi': giallino e a granella. Non ho avuto dubbi sul fatto che fosse mandorla e non aglio, anche perche' nn profumava di nulla. Ci hanno presentato tutto quanto gia' tagliato, non ci hanno dato nemmeno un coltello in mano e volevano premiare anche la presentazione (categoria per cui io avrei vinto). I componenti erano pomodorini tagliati a meta', paccheri gia' cotti che si rompevano tra le mani, rucola, olive nere sacla', cipolla tritata, aglio a granella, cicale, vino rosso e olio. Con questi ingredienti, bisognava tirar fuori una ricetta.

Sarei molto curiosa di conoscere le vostre versioni di ricetta: potete usare tutti gli ingredienti o solo alcuni di essi. Scrivete di seguito quale sarebbe stata la vostra versione

prima in crociera, poi a palermo






Avete visto che sono un po' assente no?

eh gia'... anche per il mio blog e' iniziato il periodo delle vacanze.

Sono partita il 14 giugno mattina per Venezia, per imbarcarmi, l'indomani, sulla Costa Serena alla volta del mediterraneo Orientale fino all'Egeo e oltre e sono rientrata domenica sera.

La crociera e' stata bella per le tappe toccate (Dubrovnik, Istanbul, Smirne, Katacolon), ma penso che sia la nave peggiore della Costa. Ero gia' stata in crociera anni addietro: un altro mondo.

Animazione quasi nulla e per niente organizzata. Cibo pessimo. Un'americanata! Si vede proprio che la Costa e' passata alle Carnival: il low cost del mare.

Pero' di low cost c'e' ben poco... le cifre restano quelle della Costa, ma la qualita' e' quella delle Carnival. terribile!

Sono stata felice invece di stare a stretto contatto con i miei e con Chiara per piu' di una settimana: e' stato emozionante.

Metto qualche foto

due giornate speciali


Innanzitutto voglio mettervi questa foto: e' stata scattata da Mari' per il compleanno di suo figlio Glauco.

Una bella festa! mi dispiace soltanto non avere una foto di me e lei assieme, altrimenti avrei voluto conservarla qui.

Ma come vedete, Mari' ha scattato questa bellissima foto (secondo me) di Ruggero e Maya in versione anni 30: mi fanno impazzire!

L'altra giornata speciale l'ho vissuta ieri a casa di manu.

Ho rivisto manu, abbracciato la mia cara nene e ho conosciuto Solange! miiii non potete capire cosa vi siete persi se non avete conosciuto il sole in persona :D

Meno male che Manu e' stata bravissima e ci ha scattato una foto a tutte e tre assieme D

Questa immagine voglio conservarla a lungo nel mio cuore ^_^

E' stata scattata mentre cercavo disperatamente di tagliare la setteveli finita in freezer causa troppo caldo! peccato che il croccante sia diventato troppo duro e ho dovuto ricorrere alla forza bruta per fare le fette :D

Ringrazio Rossella, il sempreterno e onnipresente Nicolo' Vellino e buona parte del forum gennarino.org (che inconsciamente mi ha aiutata) per aver realizzato uno spatafascio buonissimo ;) (torta perfetta, ma purtroppo mi si e' squagliata tra le braccia nel trasporto)

Sigur Marcello